A.N.P.I. – Arcevia

25 aprile 2008

SCRIVIAMO LA LIBERAZIONE

Terza edizione

Testo cooperativo davanti al Memoriale dell’eccidio di Monte Sant’Angelo

 

 

Tanta buona compagnia e una dedica: molti sono tornati, altri sono qui per la prima volta, qualcuno è presente in forma di messaggio; la dedica è ad Elisa nata da pochi giorni.

Le qualità e le risorse del testo cooperativo:  qui dove il simbolo nasce facile e spontaneo dalla tragedia, dal massacro più feroce e inaccettabile,  il pensiero diventa voce, che diventa scrittura, che resta traccia duratura su carta; una scrittura che prende forma restando fedele alla somma virtuosa delle voci:  le parole si accostano, si assestano, si fanno posto, praticano la mitezza nella conquista del sapere condiviso.

I partigiani piano piano se ne vanno, seccando le fonti della memoria: ci teniamo il dolore privato, l’affetto del ricordo, un’immagine amichevole. Ci perdiamo il contatto con la fisionomia del loro corpo, con i toni della loro voce, con le modulazioni del loro sguardo. Resterà intatto il nostro modo di pensare, di agire, di interpretare la storia e il mondo? O la loro assenza ci trasformerà?

Arcevia si merita una medaglia al valor civile: Arcevia ospitava gli internati slavi già prima della Resistenza, nelle case degli arceviesi, soprattutto dei contadini arceviesi, hanno trovato riparo e protezione i prigionieri slavi fuggiti dopo l’8 settembre dai campi di detenzione in Toscana, Arcevia ha nascosto molti militari fuggiti dalle caserme un attimo prima dell’occupazione tedesca, Arcevia ha nascosto e difeso molti “renitenti” alla leva repubblichina, Arcevia ha dato rifugio  ai prigionieri alleati sbandati dopo l’Armistizio, molte case arceviesi sono state basi operative dei gruppi di partigiani, molte famiglie arceviesi – quelli che oggi potremmo chiamare “i giusti di Arcevia”-  hanno ospitato gli ebrei, offrendo nascondimento e salvezza dalle conseguenze delle leggi razziali, molti civili sono morti a seguito di bombardamenti o saltando sulle mine antiuomo o anticarro lasciate dai tedeschi in ritirata. La popolazione civile è stata protagonista con uno straordinario contributo, silenzioso e spesso ignoto, di normale generosità, che non arretrava dinanzi alle minacce e alle pratiche dell’incendio, della devastazione e della fucilazione.

Quanto antifascismo c’è nel Parlamento della Repubblica?: dopo le ultime elezioni politiche esso è certamente calato e anche nella società si sommano quotidianamente piccoli indizi inquietanti, che disarticolano o svuotano dal di dentro la Carta fondamentale della Costituzione Un esempio per tutti: la pervicace denigrazione di questa giornata! La risposta non è guardare sempre corto o guardare sempre basso nel proprio piccolo spazio, ma essere cittadini in tutti i luoghi, sconfiggere la passività dilagante e la condizione di servi interessati o involontari, avvicinare le persone alla politica con la P maiuscola, quella che rimuove le cause dell’ingiustizia, gli ostacoli per la pace e le minacce per la democrazia.

Elogio della cultura, della ricerca e della scuola autorevole: continuiamo a studiare e a considerare alta la cultura, insistiamo nel piacere di essere cittadini interi, rafforziamo la nostra responsabilità nei confronti di tutta la società e facciamoci apprezzare per la pratica dei nostri doveri, contro la solitudine creiamo contesti protettivi dove le autonomie e le regole organizzative si stimolino a vicenda, allarghiamo le scritture sulla storia dell’antifascismo e della Resistenza!

 

Poesia d’ombra e di pietra: a modo loro i partigiani sono stati poeti; questi nomi incisi in questa pietra, queste ombre cosa ci direbbero oggi della loro gioventù svanita in un attimo, cosa ci suggerirebbero con la loro offerta estrema? la poesia si addice al 25 aprile, i poeti captano sensibilmente il bene e il male del mondo, scavano in profondità, sono guardiani accorti ed  esigenti dinanzi ai rischi e ai pericoli.

Ultima inquadratura:  La bandiera si arruffa sul pennone, non si riempie di vento e stenta a dispiegarsi, la tromba struggente di Carlo Cariti accompagna O bella ciao; l’inerme è innocente e imbattibile.   

Elaborazione a cura di Angelo Verdini

I contributi sono di: Angelo Verdini, Bruna Betti, Stefano Pulcinelli, Alvaro Rossi, Enea Bartolini,

Mattia Tisba, Paolo Agostinelli, Michele Pulcinelli, Patrizia Bevilacqua, Andrea Bomprezzi,  Virginio Villani, Baldini Marco.

Citati i testi di:  Francesco Scarabicchi (poesia), Biagio Cristofaro (diario partigiano),Silvio Purgatori (messaggio) Raffaele Perini (poesia), Ivano Tajetti (poesia) Andrea Costantini (messaggio), Vittorio Pasquali (messaggio), Massimo Zamboni (opera multimediale), Bruna Sibille-Sizia (poesia), Elio Vittorini (romanzo), Gaetano Filangieri (saggio), Attila Joseph (poesia), Renzo Franciolini (saggio)

Per contatti: Anpi - sezione di Arcevia, Corso Mazzini, 60011 Arcevia (Ancona)

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www.anpiarcevia.it