4 maggio 2014                                                               70° anniversario Eccidio di monte Sant'Angelo


Intervento di Angelo Verdini, presidente ANPI-Arcevia


Benvenuti! Saluto i cittadini, le Autorità, le sezioni Anpi, le associazioni


In questo momento la sezione Anpi di Arcevia conta 132 iscritti, la millesima parte dell'Anpi nazionale
Un saluto particolare per la sezione Anpi dell'isola della Maddalena, dove risiedono la moglie e il figlio di Renato Bramucci, che molti conoscono con il nome di battaglia di Uliano, commissario politico del distaccamento Sant'Angelo; per il Circolo Operaio di Mutuo Soccorso Walter Germontari del quartiere Le Grazie-Tavernelle di Ancona (è una delle vittime dell'eccidio, cui proprio ieri abbiamo dedicato un libro); alla sezione Anpi di Appignano (MC), dove saremo domenica prossima per intitolare a Palmina Mazzarini i giardinetti pubblici; al nutritissimo gruppo di parenti del partigiano Elio Ercolani, anche lui ucciso sul monte Sant'Angelo (era nato a Prosano di Arcevia nel 1922).
E' bella e nobile questa assemblea. Proviamo ad immaginare, a ricostruire la città com'era giusto 70 anni fa, in questo girono (era un giovedì), in queste ore.


Non c'è più l'entusiasmo del primo maggio finalmente rifesteggiato solo tre giorni prima, ma un indomito silenzio di fronte alla forza e alla violenza; filtrava nell'aria il rumore cupo e secco degli ultimi colpi dell'eccidio, saliva un filo di fumo dalla cima del monte qua dietro (fumo di travi, di masserizie, di corpi bruciati), cominciano ad arrivare i camion con i rastrellati condotti nello stanzone del Palazzo dei Priori per essere poi trasportati al campo di Sforzacosta e da lì nei campi di lavoro in Germania; dopo la distruzione della casa Mazzarini e di tutti quelli che la abitavano, i tragici esecutori del feroce rastrellamento e del terrore preventivo scendono verso Montefortino e si apprestano a compiere un altro terribile scempio; chi è riuscito a sganciarsi fugge a perdifiato verso luoghi sicuri, alcuni (tra i quali Luciano La Marca che poi, in forza alla Brigata Maiella, morirà nella liberazione di Pesaro) si rifugiano in una grotta segreta qui giù verso le fonti di Berlenga; le madri trattengono il respiro con le guance appiccicate ai vetri delle finestre, gli occhi cercano in altri occhi una qualche consolazione, dentro una stanza-prigione nei sotterranei del palazzo comunale alcuni giovani catturati nella notte aspettano la loro segnata sorte che sta per giungere inesorabile (uno di loro, Eraclio Cappannini sta scrivendo la famosa lettera, dove il suo pensiero riesce a tenere insieme fino ai limiti dell'umano la fermezza e la delicatezza)


Sta qui l'energia dirompente della differenza tra fascismo e antifascismo, della differenza tra una rozza ignoranza e lo studio appassionato e la paziente ricerca; della differenza tra il cinismo attendista e lo slancio della partecipazione; della differenza tra servi e cittadini; della differenza tra un'ingiustizia codificata ed imposta e il sogno di una giustizia conquistata;
Ce lo ripetono sommessamente e ce lo gridano ancora i giovani partigiani che hanno fondato la nostra Repubblica e hanno tirato su le mura portanti e indistruttibili della nostra Costituzione
Oggi si pongono ancora tante questioni democratiche intorno alla coerenza costituzionale dei cambiamenti: una fra tutte è quella del lavoro e anche qui c'è differenza tra un lavoro ridotto a merce dentro le regole gelide del mercato e del profitto e un lavoro inteso come diritto, affermazione di sé e dignità.


Arrivederci al prossimo anno, nel nome della memoria viva delle biografie di ciascuna vittima dell'eccidio
Sapremo essere ovunque e sempre custodi, sentinelle e staffette degli ideali fondativi della nostra comunità nazionale e della nostra umanità