Intervento di Angelo Verdini, presidente Anpi-Arcevia, per il 63° anniversario dell’Eccidio di Monte Sant’Angelo

Un sincero benvenuto a  tutti i cittadini presenti e una calda accoglienza a tutte le motivazioni che vi hanno portato in questa bella piazza in questo giorno così simbolico!!

Un saluto dall’Anpi  di Arcevia che attualmente conta 112 iscritti, di cui 36 partigiani e 76 antifascisti/amici della resistenza, una grande sezione anche se la città è piccola, una sezione importante per il peso della memoria che si porta dietro e per il fascino che ancora sa esercitare ( 26 iscritti risiedono fuori Arcevia, anche a Roma, Milano e Torino)

Un saluto caro anche a tutte le Anpi della provincia qui presenti e alla delegazione del Comitato provinciale di Perugia

Un ricordo particolare per i tre partigiani che ci hanno lasciato in questi ultimi mesi, Curzi Olimpio, Cecchetti Alfio e Brecciaroli Aurelio!!!

 

Tutte le vostre ragioni hanno cittadinanza! Quelle dei partigiani combattenti, delle staffette partigiane, dei tantissimi appartenenti alla microresistenza silenziosa e diffusa ( come i tantissimi contadini mezzadri animati da una primitiva carità e anelanti a una importante emancipazione sociale), dei soldati fatti prigionieri e deportati, degli antifascisti di tutte le età, di tutti i familiari di chi è morto sugli innumerevoli fronti di guerra aperti dalla sciagurata politica del governo dittatoriale fascista, dei parenti di tutti gli uccisi nell’Eccidio di Monte Sant’Angelo.

Tutti i sentimenti presenti sono carichi di estrema dignità: il dolore della mente e del cuore al ricordo della sopraffazione e della brutalità, l’angoscia muta ancora rintanata dentro le persone che hanno visto e sofferto, tutte le parole scritte dai protagonisti, pronunciate dai testimoni, raccolte dagli storici, scolpite nelle epigrafi sparse in tutto il territorio comunale in un specie di viacrucis civile, le aspirazioni di giustizia e di pace dei singoli, delle associazioni e dei partiti politici, i sogni-anche quelli connotati da una irriducibile utopia- che hanno sempre fatto parte e faranno parte della vita e dell’esistenza del genere umano, la responsabilità autorevole e rassicurante di chi rappresenta le istituzioni democratiche della nostra Repubblica, i sensi della solidarietà e del rispetto che tengono legano questa comunità e la legano a tutte le altre comunità vicine e lontane ( e qui mi piace citare l’esperienza dell’Anpi regionale delle Marche, che partecipa al Forum permanente tra le associazioni antifasciste e partigiane delle città adriatiche e ioniche, consolidando un ponte ideale di pace e collaborazione tra popolazioni amiche per antica storia comune).

In questi ultimi giorni l’Anpi di Arcevia si è fatta promotrice e collaboratrice di due importanti atti di omaggio alla memoria, non astratta o retorica ma aperta alla partecipazione e alle sollecitazioni dei cittadini, dei giovani, degli studenti: il 25 aprile la seconda edizione di Scriviamo la Liberazione davanti al memoriale dell’Eccidio di Monte Sant’Angelo, da cui scaturiranno un testo cooperativo come sintesi creativa degli interventi e delle riflessioni di tutti i presenti ( circa un centinaio a conferma del favore che l’iniziativa ha saputo suscitare) e un lungometraggio che consentirà di comunicare a un pubblico più vasto le lucide emozioni che la ricorrenza della festività nazionale della Liberazione è ancora oggi in grado di generare e, proprio ieri mattina, in collaborazione con Comunità Montana, Comune e Scuola Media, Sui sentieri partigiani, dal memoriale di Sant’Angelo al memoriale di Montefortino, dove la tragedia è stata ancora più grande, perché un piccolo paesino si è visto portare via ferocemente in un attimo crudele tutta la sua migliore gioventù.

L’Anpi nazionale, nei suoi due ultimi più importanti atti di vita associativa, il Congresso Nazionale di Chianciano Terme dello scorso anno e il Consiglio Nazionale di Riccione dello scorso mese di marzo, ha ribadito con energia e convinzione l’importanza di una fiduciosa dialettica tra cittadini e istituzioni, tra società civile e partiti politici, tra cultura e politica, garantendo in proposito tutto il suo impegno in ogni livello di operatività dell’Associazione stessa – impegno pienamente condiviso anche dalla sezione di Arcevia- avendo come fondamento e fonte di ispirazione tre direttrici di valore e cioè l’antifascismo, la difesa della Costituzione e la pace a piena conferma di una verità storica semplice ma decisiva, quella che vede nei valori della Resistenza le radici e il futuro della nostra democrazia.

Viva la Resistenza, Viva la Costituzione!