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Settima edizione

A.N.P.I. – Arcevia

25 aprile 2012

SCRIVIAMO LA LIBERAZIONE

Settima edizione

Testo cooperativo davanti al Memoriale dell’Eccidio di Monte Sant’Angelo

 

 

Incipit

Questo è un luogo d’origine e novanta cittadini sono qui per conoscerlo, per riconoscerlo, per ornarlo, per interrogare e farsi interrogare, per attaccare tra di loro le storie e i pensieri.

Tanti memoriali

Nel territorio del nostro Comune, accanto a questo davanti al quale ci troviamo, ci sono altri memoriali, che ricordano la Resistenza, la guerra di Liberazione e il passaggio del Fronte. Ogni anno, qualche giorno della Commemorazione, si organizza il giro dei cippi, cui tutti possono partecipare per ornare ciascun luogo di fiori e di pensieri. Pur nella loro semplicità architettonica o nella loro modesta grandezza, emanano una grande solennità, costituiscono una dolente geografia, conservano la memoria dei partigiani,delle vittime dei bombardamenti, di chi lungo le strade e lungo i sentieri saltava per aria sopra le mine antiuomo disseminate crudelmente dall’esercito tedesco in ritirata

La Resistenza raccontata ai ragazzi

Salgono qui gruppi e classi di studenti piccoli e grandi. L’incontro è sempre preceduto da una qualche trepidazione. Cominciare subito a parlare o iniziare ad ascoltare quello che già sanno? Parlare del luogo è facile, esso è visibile nel suo orizzonte, nei suoi dettagli, nella sua conformazione. Parlare del tempo è arduo: quanta cronologia c’è nelle loro teste? Quanta durata?quanta successione? Quanta soggettività psicologica? Oppure è bene che l’evento prenda subito il sopravvento, confidando nelle virtù di una narrazione limpida e serrata? Tutte queste variabili sono sempre in gioco e vanno tenute presenti e sempre accade che la loro collocazione e la loro dislocazione sono facilitate da qualche mediatore cognitivo: la presenza di una memoria familiare, l’eco di una lettura o di una visione o di un canto, il racconto di un adulto dentro la scuola o fuori da essa. I protagonisti del fatto storico non sono mai astratti: la loro età, la loro condizione, i motivi che ispirano le loro scelte sono descritti

nella concretezza della quotidianità, con una abbondanza di riferimenti alle fonti storiche e alle testimonianze. Ed è magnifico osservare come dall’interrogazione e dall’interlocuzione si manifesta e cresce una costruzione di sapere, consapevole e determinato.

Simone Massi

Un annuncio importante. L’Anpi di Arcevia sta collaborando  con l’artista Simone Massi nella realizzazione di un cortometraggio di animazione liberamente tratto ed ispirato da questa storia tragica. Simone Massi è nato, vive ed opera qui vicino, a Pergola, oltre quel profilo di colline, verso ovest. E’ un regista di animazione, famoso in tutto il mondo, con le sue opere che sono state premiate nei più importanti festival di ogni continente. Tra qualche giorno riceverà a Roma il David di Donatello per il cortometraggio, massimo riconoscimento del cinema italiano per un’opera intitolata “Dell’ammazzare il maiale”: accanto alla Resistenza infatti la civiltà contadina è la fonte da cui sorge e prende forma la sua espressione artistica, dove sono ricorrenti e riconoscibili i segni e le icone del paesaggio, che fin dalla nostra infanzia penetra e si installa nella nostra percezione e nella nostra immaginazione. E allora le case, gli alberi, gli animali, i bambini, i volti solitari dei contadini e dei partigiani si stagliano nella narrazione filmica, entrano nel circuito della nostra conoscenza e della nostra emozione, lasciando tracce indelebili di riconoscimento e di condivisione.

Avremo modo di vedere presto la prova di quest’ultimo lavoro, dedicato alla memoria che onoriamo, appartenente al patrimonio che custodiamo e valorizziamo.

L’essenzialità dei beni comuni

Torna spesso nelle nostre riflessioni la nozione o il concetto di “bene comune”. Qui si parte avvantaggiati. Si sta dentro un paesaggio dove natura, memoria, invenzione e interpretazione mirabilmente si intersecano; sostando, anche solo per un poco, scattano istinti di cura, di tutela di responsabilità protettiva; la biodiversità si osserva, si tocca, si annusa, si assapora e sembra che si possa abitare un paese sulla cime degli alberi; la soglia delicata tra natura e cultura non è artificiale, non assume le forme dirompenti dell’abisso o del dirupo. Se qualcuno volesse espropriarci di questo simbolico impossessamento, la nostra etica consapevole, sullo sfondo della rilevanza costituzionale dell’ambiente, porterebbe alla critica della dicotomia tra il pubblico e il privato, tra l’egoismo proprietario e la sovranità dello Stato, rinsalderebbe il legame tra la comunità e il luogo, ricorrerebbe con decisione a forme di democrazia partecipata. L’Anpi, per quello che è e per quello che rappresenta, ha le carte in regola per favorire ed approfondire questa riflessione sulla costruzione del diritto ai beni comuni, che non è una nozione sovversiva ma un’aspirazione profondamente umana e fraterna.

 

Elaborazione a cura di Angelo Verdini

I contributi sono di: Classe III Scuola primaria di Arcevia (con le insegnanti Giuseppina Biancini e Cristina Carelli), Angelo Verdini, Enea Bartolini, Spazio comune Arvultura, Fabio Verzini, Roberto Bucci, Antonella Marchi, Gianfranco Marcellini, Bruna Betti,  Mattia Tisba.

Citati i testi di: Wilfredo Caimmi (Marciavamo con l’anima in spalla);  Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli (Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana);  La Costituzione Italiana; Ruggero Giacomini (Una donna sul monte); Italo Calvino (Oltre il ponte); Erri De Luca (Il giorno prima della felicità); Antonio Gramsci (Odio gli indifferenti); Capo Seattle (Lettera al Grande Capo Bianco di Washington); Giacomo Papi, Stefano Faure, Andrea Liparoto (Io sono l’ultimo-Lettere di partigiani italiani ); Tonino Guerra; Angelo Verdini (Blusetta rosa); Francesco Scarabicchi (Adesso; caro angelo, ecco il testo che si riferisce, rammemorando, alla resistenza di oggi, alla necessità di non perdere il passo, al no per la libertà negata, per la giustizia negata, per l’eguaglianza negata, per la legalità negata, per il sogno tradito e per la Costituzione violata “in un paese orribilmente sporco” come scriveva Pasolini, come scriverebbe.); Istituto Gramsci Marche (Mostra “Le Marche, i marchigiani, il Risorgimento, l’Italia”); ANPI nazionale (La memoria batte nel cuore del futuro- A Marzabotto la terza festa nazionale dell’ANPI)

Per contatti: Anpi-sezione di Arcevia, Corso Mazzini, 60011 Arcevia (Ancona)

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